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Cerchi e croci di luce, un mistero. Segnali dagli Ufo, setta o burla?

Compaiono all'improvviso sulle facciate dei palazzi di tutto il mondo per poi scomparire, quasi magicamente, senza lasciar traccia della loro presenza. Sono i "cerchi di luce", fenomeni probabilmente ottici ai quali la scienza, gli ufologi e i cultori del misticismo tentano di dare una spiegazione da ormai 17 anni. Caratterizzati dalla forma luminosa tondeggiante, all'interno della quale si trova un quadrato o, più spesso, una X, sono diventati rapidamente il mistero più studiato al mondo dopo i cerchi nel grano. Facendo una ricerca mirata sul Web, ci si rende conto che il fenomeno ha rapidamente catturato l'attenzione degli utenti. Si trovano, infatti, moltissimi siti, forum e blog specializzati che mettono a disposizione dei visitatori un'infinità di fotografie. Alcuni dei cerchi di luce immortalati, comunque, non sono altro che riflessi dovuti a finestre, vetri o specchi che si trovano nella zona circostante! Altre immagini, invece, sono un vero e proprio mistero anche per gli esperti. Per ora si sono fatte delle ipotesi, come ad esempio quella che vorrebbe si trattasse di un casuale riflesso ottico dovuto alla rifrazione della stratosfera o a particolari situazioni climatiche o quella che vorrebbe si tratti dell'opera degli alieni, interessati a comunicare con gli umani in un modo per noi ancora incomprensibile. I misteriosi cerchi, avvistati e fotografati inizialmente in Germania, Austria, Svizzera, Australia e Argentina, dal 1997 sono comparsi anche negli Stati Uniti e in Canada. In tutti i casi i cerchi di luce compaiono sempre durante le giornate molto soleggiate, quando il cielo è terso, totalmente privo di nuvole. Per gli esperti la luce non colpisce mai gli oggetti in maniera diretta ma sempre perpendicolarmente. Altra particolarità, che con il passare degli anni è tuttavia gradualmente mutata, è poi quella che vedeva i cerchi luminosi comparire sempre in gruppi di 8. Attualmente, invece, si possono vedere singoli cerchi di luce o gruppi più o meno consistenti, anche diverse decine, dalle figure geometriche sempre più complicate. "Che si manifesti di prima mattina, in mezzo alla giornata o al tramonto - spiega Maurizio Molinari, corrispondente da New York di La Stampa - il mistero dei cerchi di luce sta nel fatto che l'estrema luminosità dovrebbe in teoria portare a rompere vetri e finestre che li riflettono, senza parlare poi del fatto che l'angolo perpendicolare rispetto ai raggi solari pone l'interrogativo su come la luce possa rimbalzare da un lato all'altro di strade ed edifici". Insomma, il mistero sembra ancora lontano dall'essere risolto, e anche se qualcuno riuscisse a spiegarne l'origine naturale, ci sarebbe sempre chi sosterrebbe il contrario.

I "cerchi nel grano"? Il loro mistero rimane, perché ogni giorno ne nascono di nuovi, ma ora l'attenzione per chi crede nei fenomeni arcani si è spostato su un altro enigma che produce "cerchi o croci di luce". Un po' ovunque in tutto il mondo, infatti, da alcuni anni a questa parte compaiono e vengono fotografate strane luci a forma di quadrato o di croce o di cerchio con all'interno una croce, la cui formazione sembra non avere un'apparente spiegazione. Il fenomeno risulta così suggestivo che sono ormai numeri i siti web che raccolgono queste fotografie. E da questi siti nascono le più sfrenate spiegazioni: per alcuni sarebbero prodotti da una setta religiosa americana che li utilizza come forma di richiamo, per altri invece, si tratterebbero di segnali luminosi lanciati da Ufo invisibili, per altri ancora si tratterebbe di una possibile esistenza di un fenomeno atmosferico sconosciuto. Alcuni, più in sordina, sostengono che sono gli stessi burloni che creano i cerchi nel grano a produrre le croci di luce, in quanto ora cercano attenzione sui muri delle città. A sostegno dell'ipotesi pseudoreligiosa vi è quanto si può leggere nel sito della Share International, una setta che predica l'arrivo di un Maestro extraterrestre, secondo la quale questi segnali luminosi, così come i cerchi nel grano, altro non sono che segni provenienti dal Cielo. John Rabbit, nel sito della Share International, così spiega il fenomeno: "I cerchi compaiono quando la luce del Sole giunge da una direzione tale da riflettersi dalle finestre di un palazzo sui muri di una casa vicino". Ma se questa è la spiegazione perché si devono necessariamente tirare in ballo gli extraterrestri? Perché secondo la setta è praticamente impossibile che un raggio di Sole si rifletta sempre con la stessa forma se non c'è dietro di esso una mente che lo vuole. Ma la scienza è in grado di dare una spiegazione al fenomeno? Il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) se ne è occupato nel momento in cui Stefano Bagnasco, membro del Comitato, ha avuto modo di osservare alcune "croci di luce" a Torino. Bagnasco, fisico all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare spiega: "L'idea che mi sono fatto, ma bisognerebbe verificarla, è che la lastra di vetro che forma una finestra, per effetto, forse, del calore del Sole, si deforma leggermente. In questo modo diventa uno specchio concavo con una lunghezza focale molto grande, dell'ordine delle decine di metri. Se non ho sbagliato i conti, per avere una lunghezza focale di 40m, una lastra di 2m dovrebbe flettersi di circa 6 millimetri, quindi una deformazione minima. Se la parete di fronte si trova alla distanza giusta (dipende ovviamente dalla curvatura del vetro, ma non è necessario essere troppo precisi), il riflesso che si forma non è rettangolare (come farebbe una finestra piana) ma rotondo, perché è l'immagine riflessa del disco del Sole". Le figure a croce o a doppia croce che si formano, se questa fosse davvero la spiegazione, secondo il ricercatore potrebbero essere l'effetto della forma quadrata della finestra, oppure del modo con il quale il vetro è fissato al telaio. Insomma, non ci sono risposte scientifiche a questo fenomeno. E quindi c'egrave; il terreno ideale perché fioriscano le interpretazioni più diverse. La caccia al segreto dei cerchi di luce, almeno per ora, resta attraente e misteriosa.
( Luigi Bignami 24 luglio 2006) La Repubblica

Nostradamus; profezie del nuovo millennio

Michel de Nostredam, per tutti Nostradamus, nacque a Saint Remy il 14 dicembre 1503 e morì il 2 luglio 1556. Già in giovanissima età, si impegnò nello studio degli astri e della matematica, ma la sua vocazione fu quella di diventare medico. Si laureò, infatti, nel 1532, dedicandosi per molto tempo alla cura dei malati di peste, che, a quei tempi, rappresentava la malattia più temuta e diffusa. Fu soltanto dopo il suo matrimonio con Anne Ponsard che si occupò completamente di astrologia, divenendo uno dei pochi illustri personaggi che introdussero questa scienza nella vita politica della Francia. Nell'arco di quegli anni, a partire dal 14 marzo 1557, iniziò a comporre un'opera che comprende 553 quartine profetiche, nelle quali possono leggersi i destini del mondo fino alla fine dei tempi, prevista per anno 3797. Le sue premonizioni iniziarono ad avverarsi già dalla sua morte, che aveva profetizzato per il 2 luglio 1556 sul calendario astrologico dove scrisse: HIC PROPRE MORS EST (ecco il momento della mia morte). Molte volte, nel corso dei secoli, le profezie di Nostradamus sono state collegate direttamente a fatti ed avvenimenti storici di grande importanza: dall'assassinio di Kennedy, alle due guerre mondiali, ma ora il dubbio che assale il mondo è: quelle pagine che seguono l'opera, possono essere direttamente collegate alla strage di New York? Se così fosse, quello che avverrà potrebbe essere un disastro di dimensioni enormi... Le premonizioni relative a questi ultimi eventi, possono iniziare già dalla quartina X.72, la più famosa fra tutte le strofe di Nostradamus, poiché, tra gli studiosi, si ritiene che essa preannunci la discesa di un essere orrendo, forse "l'Anticristo": "L'an mil neuf cens nonante neuf sept mois Du ciel viendra un grand Roy d'effrayeur Resusciter le grand Roy d'Angoulmois. Avant apres Mars regner par bon heur." "Nell'anno mille nove cento novanta nove e sette mesi Dal cielo verrà un grande Re portatore di spavento A risuscitare il grande Re d'Angoulmois. Prima dopo Marte regnerà per buona fortuna." La lettura ufficiale dei versi porta ad un unico comune significato: "l'annuncio di una rivoluzione mondiale o di una guerra sanguinosa". La chiave di lettura dei versetti è la parola "Angoulmois". Roy d'Angoulmois sarebbe l'anagramma di Roy de Mongulois, cioè re dei mongoli. Questo può voler dire che la minaccia della nuova guerra verrà dall'Est, forse dal Tibet, dalla Cina, dalla Mongolia, o forse dal Pakistan e Afghanistan? "Riporterà alla vita il grande re dei mongoli". Si tratta forse dell'Anticristo? "Dal cielo verrà un grande re portatore di spavento". Sono arrivati infatti dal cielo gli attacchi terroristici di New York. "A risuscitare il grande Re d'Angoulmois". Cioè a resuscitare l'odio e la vendetta (i sentimenti dell'Anticristo), contrari al credo cristiano. "Prima dopo Marte regnerà per buona fortuna". Questo potrebbe significare che Marte (dio della guerra), troverà la propria soddisfazione nella contrapposizione tra i due re: Cristo e l'Anticristo. Ci aspetta forse una guerra che coinvolgerà Cristiani e Musulmani (i seguaci dei grandi Re)? O forse e lo speriamo tutti, l'interpretazione è sbagliata? Intanto, dagli Stati Uniti, arriva una dichiarazione di Bush che ci lascia di sale: ...sarà la guerra del bene contro il male...

Un piccolo Morgan per Halloweencelebration

Arriva in redazione la foto di un nuovo piccolo Adepto nato "scorpioncino" nel di 23 ottobre MMV.Questo piccolo marmocchio con tanto di ragnetti e zucca porta il nome di Marco ma e' gia' ribattezzato come Morgan Jr. Infatti il Babbo e' proprio lui, il carissimo Adepto Morgan, fotografo di livida grazia ed arcana poesia. Non siamo molto portati nelle congratulazioni percio' ci limitiamo a gioire incollati da malsano amore alla famiglia Morgan

Garruna vacca

Pastura vacca o "garruna vacca" è un serpente che secondo chi sostiene di averlo incontrato è lungo circa 2 metri. ha il pelo biancastro, le orecchie, gli occhi rossi grandi, addirittura fischia! Alcuni sostengono di averlo visto per caso altri addirittura di averlo ucciso, ma è una creatura reale o solo un mito?

Glamis Castle ( il castello di Glamis )

Il castello di Glamis si trova a Tayside in Scozia. Esso è senza ombra di dubbio, assieme a Borley Rectory, che però oggi non esiste più, una delle dimore infestate più famose di tutto il Regno Unito. A questa principesca residenza è legato il sinistro e macabro "segreto degli Strathmore", la nobile famiglia inglese che fin dal XVI secolo ha abitato le sue stanze. Ma ancor prima che la maledizione degli Strathmore rendesse il castello un luogo tenebroso ed infero, il suo nome già era legato a terribili e drammatiche disgrazie. Secondo una leggenda, quando ancora il castello non era stato costruito, nel X secolo, esattamente sul luogo in cui sorgerà più tardi, Macbeth uccise suo cugino il re di Scozia, Duncan I. A dire il vero però gli storici ritengono che l'omicidio, raccontato peraltro anche da Shakespeare, fosse avvenuto un pò più a nord, presso Elgin. Dopo poco, nel 1034, un altro re di Scozia, Malcom II, fu tagliato a pezzi da un gruppo di ribelli all'interno del castello.

Il suo sangue formò sul pavimento una enorme macchia che non si riuscì mai a cancella e che ancora oggi è perfettamente visibile (la vicenda della macchia di sangue ispirò probabilmente Oscar Wilde per il suo spassoso Fantasma di Canterville, in cui egli narra un episodio simile). Sir John, incurante di questa stupida diceria, portò il calice nella sua nuova residenza. Da allora, per generazioni e generazioni, tra gli abitanti di Glamis si verificarono misteriose ed orribili morti. Ad iniziare proprio da sir John, che, undici anni dopo essersi trasferito a Glamis, morì in un duello. Nel XVI secolo fu la volta di Lady Campbell, la moglie del sesto conte di Glamis. Sospettata d'aver tentato di avvelenare re Giacomo V, marchiata dell'accusa di stregoneria, trascorse gli ultimi anni della sua vita nelle segrete di una prigione sotterranea, prima di morire sul rogo, davanti al castello di Edimburgo. Si dice che dopo il supplizio abbia fatto ritorno a Glamis, in veste di spettro, e che disturbi la calma del maniero dondolandosi in una vampa di fuoco, proprio sopra l'orologio della torre.

La stanza segreta del Castello di Glamis

Nel XVII secolo il castello di Glamis fu ereditato dal conte Patrick Strathmore, che la storia e la leggenda vogliono essere un individuo violento e di costumi dissoluti, divorato dal gioco ed eternamente ubriaco. Su di lui circolavano due sinistre leggende. Si diceva infatti che avesse rinchiuso in una stanza segreta un suo figlio nato deforme, verso il 1800. Egli era una creatura deforme, senza collo e con braccia e gambe rattrappite, dotata però di una forza straordinaria. Per tenerlo lontano dagli sguardi dei curiosi, venne rinchiuso in una camera speciale, con una serratura massiccia. Fino ad oggi la camera segreta non è stata ancora ritrovata. A giurare sulla sua esistenza fu, però, addirittura Peter Underwood, uno dei più famosi Ghost Hunters (cacciatori di fantasmi) del Regno Unito, autore tra l'altro di un opera fondamentale per tutti gli appassionati di ectoplasmi, una vera e propria guida ai fantasmi britannici. Underwood riteneva infatti che la stanza segreta fosse stata costruita attorno al 1684 e che qui il mostro di Glamis fosse stato rinchiuso fino alla data della sua morte, nel 1921 (dunque ultracentenario!!). La stanza segreta e lord Patrick, però, come già detto, sono legati ad un'altra orribile leggenda. Si racconta che Patrick, accanito giocatore, abbia perso la sua anima giocando a carte con il Diavolo. Tale partita sarebbe avvenuta per l'appunto nella stanza segreta. Ancora si dice che il conte rinchiudesse i suoi nemici nella stanza segreta, lasciandoli morire di fame. I disgraziati, spinti dalla disperazione non solo iniziarono a mangiarsi l'uno con l'altro, ma arrivarono al punto di strapparsi a morsi dei pezzi di carne dalle proprie braccia. A conferma di questa tradizione due fantasmi, un negro ed un bianco, che subirono appunto questa atroce sorte, si aggirerebbero ogni tanto nei pressi del castello.

Agli inizi del Novecento il XIV conte Strathmore organizzò nel castello una festa, durante la quale egli pensò di organizzare una ricerca della stanza segreta. Allora gli ospiti girarono per tutte le stanze, appendendo a ciascuna finestra un lenzuolo bianco. Dopo che ebbero finito, si ritrovarono tutti nel giardino e, con loro grande stupore, si accorsero che ben sette finestre erano senza lenzuolo. Si cercò a quel punto di individuare le stanze corrispondenti, ma ogni ricerca fu totalmente vana. A prendere sul serio questo racconto, sembrerebbe dunque, non solo che la stanza segreta esista, ma anche che ce ne sia più di una. La stanza segreta interessò anche Walter Scott. Lo scrittore scozzese nottetempo si recò, allo scopo di trovare la stanza in cui lord Strathmore e il Diavolo avevano giocato a carte, nella cripta della torre. Accompagnato da un valletto che faceva luce con la torcia attraversò un corridoio, le cui pareti erano piene di muffa e trasudavano umidità, in mezzo allo squittire costante dei topi. All'improvviso vide una luce brillare e di fronte a lui comparvero due nobili, uno dei quali doveva essere proprio Patrick, che seduti attorno ad un tavolo giocavano accanitamente a dadi, imprecavano, bevevano e maledicevano Dio. Ad un tratto il demonio, attirato dalle bestemmie, apparve nella stanza. Il Diavolo costrinse i due nobili a giocare per tutta l'eternità. Ancora oggi qualcuno dice di aver sentito provenire da qualche parte del castello un chiaro rumore di dadi che scivolano sul tavolo.

I volti di Belmez

Avete mai sentito parlare di questa storia? Di recente è tornata alla ribalta..hanno anche trattato l'argomento in una puntata di voyager lo scorso lunedì..quindi ho pensato di proporvelo.. Il fatto che vado a narrarvi è riportato in alcuni testi scritti dal famoso parapsicologo tedesco Hans Bender dell'Università di Friburgo in collaborazione con il collega spagnolo German de Argumosa, dopo che furono chiamati ad indagare l'origine dello strano fenomeno. Siamo nella Spagna del 1971, precisamente a Belmez, un piccolo villaggio dove accadde uno dei più strabilianti fenomeni di infestazione mai visto! Era una calda mattina d'agosto, Maria Pereira, una massaia del posto, mentre stava cucinando nella propria abitazione, scoprì che una faccia femminile si era " modellata" sulla pietra del focolare della sua cucina. Cerco varie volte ed inutilmente di cancellare il volto ma sembra che lo stesso si formasse direttamente dal cemento! Ben presto, al posto di un volto, cominciarono ad apparire facce diverse e sempre più numerose. Maria Pereira, impressionata da quanto vedeva, chiese aiuto a dei vicini che tentarono più volte di cancellare queste strane impronte. Più tardi, i volti cominciarono ad apparire anche sul pavimento dell'abitazione, certe volte scomparendo nel corso della giornata o cambiando espressione e ricomparendo in altri posti all'interno della casa! Ben presto, il luogo divenne fonte di una vera e propria attrazione turistica al punto tale che i coniugi Pereira pensarono bene di far pagare il biglietto a chiunque volesse vedere la facce in questione. Hans Bender e German de Argumosa, venuti a conoscenza del fenomeno decisero di recarsi sul posto per indagare; essi sottoposero le facce ad un metodo sperimentale che consisteva nel fissare una lastra di plastica al pavimento della cucina tenendovela per parecchie settimane. Venne tolta soltanto quando vi si condensò dell'acqua! Tuttavia, anche durante il periodo di rilevazione, i volti continuarono a formarsi sempre più numerosi fino al 1974! Nel 1976, i risultati delle ricerche di questi studiosi furono pubblicati sullo " Scweizerisches Bulletin fur Parapsychologie, ma non rivelarono nulla di sospetto. La causa della strana infestazione non è stata mai trovata; alcuni degli abitanti del paese scavarono sotto la cucina della signora Pereira e vi trovarono ossa umane! Corre voce che la casa fosse stata costruita su di un antico cimitero dove erano sepolti martiri cristiani uccisi nell'undicesimo secolo dai Mori.

Una delle più incredibili manifestazioni occulte d'Europa è avvenuta - e persiste tuttora - all'inizio degli anni 70 nel piccolo villaggio spagnolo di Belmez de la Moraleda. Una mattina dell'agosto 1971, Maria Gomez Pereira entrò in cucina e trovò sul pavimento di cemento il disegno di una faccia, il volto di un uomo che urla. Sembrava dipinto, ma non si riuscì a grattare via la vernice: era come se facesse parte integrale del cemento stesso. La donna mostrò la figura ai vicini, nessuno dei quali seppe trovare una spiegazione al fenomeno. Poiché l'immagine non poteva essere cancellata, il figlio di Maria, Miguel, spezzò il cemento con un piccone e gettò una colata nuova. A tutti quanti quel volto era sembrato spaventoso. Una settimana dopo, l'otto dicembre, la faccia era tornata. La notizia si diffuse, e la piccola casa a via Gomez Pereira cominciò ad essere meta di un pellegrinaggio di curiosi. Si decise di conservare l'immagine inesplicabile: il cemento venne tagliato tutt'intorno e la lastra risultante fu appesa in una parete e protetta con una lastra di vetro. Qualcuno suggerì di scavare sotto il pavimento; lo si fece, a circa due metri e mezzo di profondità vennero trovate alcune ossa umane. Del resto, si sapeva già che la casa di Maria, insieme con quelle vicine, era stata edificata in un luogo dove anticamente sorgeva un cimitero. Un esperto d'arte venuto da Madrid, il professor Camon Aznar, esaminò il volto e lo descrisse come il ritratto di un uomo improvvisamente spaventato da qualcosa, che apre la bocca come per urlare. Aggiunse che era un disegno realizzato con una certa maestria. Ma le sorprese non erano finite: fra lo sconcerto di tutti, l'espressione "dipinta" prese a modificarsi lentamente, settimana dopo settimana, come se l'urlo silenzioso stesse lentamente erompendo dalle labbra imprigionate nella pietra. Poi, sempre molto lentamente, la figura cominciò a svanire. Nel frattempo però, un'altra faccia apparve sulla lastra, che era sempre protetta dal vetro. Poi ne apparve un'altra ed un'altra ancora. Il parapsicologo German de Argumosa descrisse il fenomeno come "un eccellente esempio di arte prodotta in modo paranormale". Nell'arco di due anni, sulla lastra comparvero non meno di 18 volti, alcuni molto piccoli e quasi sempre di persone che urlavano. Argumosa affermò di aver assistito lui stesso il 9 aprile 1972, al lento formarsi di uno di questi volti, e la sua testimonianza venne confermata da due noti giornalisti spagnoli che erano con lui. Lo stesso Argumosa invitò un celebre parapsicologo, il professor Hans Bender del Freiburg Institute in Germania, ad assistere al fenomeno. Nel maggio 1972, dopo molte osservazioni, Bender lo confermò come assolutamente autentico, senza possibilità di trucco e aggiunse di aver notato che i volti erano descritti in modi diversi dai singoli osservatori. Da allora, molti altri parapsicologi, da tutto il mondo, hanno studiato i misteriosi volti ed alcuni hanno riferito di aver registrato sul nastro strani rumori, simili a voci soffocate, grida e singhiozzi. Alla fine del 1970 le immagini scomparvero, per riapparire circa sei mesi dopo e poi scomparire di nuovo. Nessuna spiegazione razionale del fenomeno è mai stata trovata. www.aleff.it/

La piramide sottomarina di Yonaguni

La Piramide, che si trova a oltre 25 metri di profondità al largo dell'isola giapponese di Yonaguni, ha un aspetto che lascia a bocca aperta anche lo scettico più oltranzista. Lunga più di 200 metri e alta oltre 30, sprofondata in mare a causa è probabilmente è di un terremoto, appare come un complesso di gradini immensi, angoli aguzzi, strutture che verrebbe quasi voglia di definire non-euclidee. Scoperta solo recentemente, nel 1985, sembrerebbe risalire a un'epoca straordinariamente remota per il tipo di costruzione, ovvero tra gli 8.000 e i 10.000 anni fa. Non si tratta di una "bufala", questo è certo. La struttura esiste ed è diventata la meta di appassionati di foto subacquea e, naturalmente, ricercatori e scienziati

La maledizione degli Strathmore

Si dice che la famiglia degli Strathmore nasconda un terribile segreto che ogni discendente maschile deve rivelare al figlio nel giorno del ventunesimo compleanno. Nessuno sa logicamente di quale segreto si tratti né quanto antico sia, per la prima volta questa storia si conobbe nel 1904, quando il XIII conte, Claude Bowes-Lyon, a ventun anni, ammise pubblicamente l'esistenza di un segreto e ad un suo amico disse queste testuali parole: "Se solo sapessi la natura del nostro segreto ti getteresti in ginocchio e ringrazieresti Dio per esserne immune". Il figlio di Claude, ovvero il XIV conte, fu informato, come avveniva da secoli ormai, del segreto di famiglia quando compì 21 anni, non resistendo a tale fardello, confidò il segreto al giardiniere, il quale senza pensarci due volte fece i bagagli e si allontanò per sempre dal castello. Oggi la discendenza maschile degli Strathmore si è estinta, il castello è di proprietà della nipote del XIV conte, la quale, quando interrogò l'ex giardiniere, cercando di farsi dire quale fosse il segreto, per tutta risposta egli le disse: "Siete fortunata a non conoscerlo, e non lo saprete mai, perché sareste altrimenti la più infelice delle donne".

BARAPANDA: IL VIAGGIO MACABRO

Quanto tempo ci si impiega per percorrere il tratto Milano-Borgo a Mozzano con una Fiat Panda in autostrada? Dipende se sul tetto hai un bara oppure no. Era una giornata pessima ma la serata prometteva bene; male volevo dire! Per fortuna già da mesi avevo organizzato tutto. La costruzione della cassa da morto l’avevo terminata alcuni giorni prima: era un po’ più grande del normale ma a me piace stupire e stupirmi. Nera, con piccole marcate croci bianchissime sui lati, due sempiterni. Nera come la mia auto. Nera come il portapacchi dove andrò a metterla.
Erano due anni che volevo essere presente all’appuntamento del 31 ottobre a Borgo a Mozzano e nel 2004 con alcuni amici abbiamo deciso di andare. Chi è stato al festival sa bene quanto divertente sia; chi non è mai stato si organizzi per non mancare quest’anno; noi ci siamo recati con qualche “prodotto” per l’occasione. Guidare un’auto con una bara sul tetto: tutti ti guardano o compiaciuti o impauriti o disgustati (questa categoria di persone non la capiamo proprio! Che differenza c’è fra un divano e una bara appoggiati sul portapacchi di un’auto?); qualcuno rallenta e ti scorta per qualche chilometro; altri ti fanno fotografie con telefonini e fotocamere portatili; altri ancora si fanno il segno della croce o si toccano i marruncoli. Arrivati a destinazione la tentazione di sfilare con la nostra “bambina” è stata fortissima: appena sono calate le tenebre abbiamo potuto finalmente portarla in trionfo. Quello che è successo dopo tutti lo sappiamo. Quello che ci accadrà lo sappiamo ancora meglio… Eterno Saluto (Morgan)



Ci giunge questo impervio racconto dall'amico Morgan. Una delle tante storie della vasta e notturna metropoli del non niente. Questa è senz'altro una maniera brillante di luccicanza per trascorrere la notte dei non morti. Avevo già avuto notizia di sei scellerati venuti da Bari in Camper e ritrovati macellati in uno spiazzo della A1, avevo visto visi ritratti di una scolaresca vittima dei ritardi ferroviari e costretta a celebrare la non-notte al gelo cupo degli appennini, avevo acquisito note di coppie scoppiate, preti spretati, vasi svasati ed altro, avevo contemplato visi casti di lutto posteggiati di fronte ad una pompa di diesel, mani bendate trasudanti sangue di tinta vermiglia, teste mozzate e capovolte sui davanzali del centro, ma questa Panda Nera con Bara Nera in una Nera giornata di Morte, batte ogni sillaba di sconforto mai pronunciata. Morgan e la sua Banda con la sua Panda Nera con Bara Nera vince la mia simpatia, che non è cosa semplice da ottenere...... Una gelida carezza di gelo ti tocchi l'anima, amico Morgan (Petrolio)

UN' IMPRONTA DI DIMENSIONI GIGANTESCHE

Un' impronta fossilizzata appartenente ad un essere umano di dimensionigigantesche è stata trovata nella Foresta Nazionale di Cleveland negliUSA.James Snyder, lo scopritore, un cercatore d'oro amatoriale l'ha individuata lo scorso Febbraio tra le Gowers Mountains, ma solo oggi i media americani se ne sono interessati. Non è possibile stabilire quando l'impronta è stata generata ma Snyder è convinto si tratti della traccia lasciata da un "Bigfoot", anche chiamato "Sasquatch" nelle leggende native del luogo. Non si può comunque escludere che essendo, l'impronta fossilizzata, possa appartenere alla mitica razza di "giganti" di cui ogni tanto vengono trovati reperti, poi occultati o pridentemente nascosti.All'impronta manca il dito mignolo, fatto comunque spiegabile.

LA CRONOVISIONE - IL NUOVO MISTERO DEL VATICANO

La cronovisione è la possibilità di aprire una finestra sul nostro passato. Non si tratta di viaggiare fisicamente nel tempo, ma solo di visionare, come se vedessimo la televisione, il flusso del tempo. Tale macchina sarebbe il cronovisore, capace di ricevere suoni ed immagini di una determinata epoca. Il primo a parlarne fu il monaco veneziano Padre Ermetti, negli anni '70 del XX secolo. Egli, disse, di aver inventato un cronovisore e di aver già visionato certi capitoli del nostro passato. Ne parlò nuovamente qualche anno dopo, nel 1987 al Congresso di Riva del Garda. In tale occasione, il monaco spiegò al pubblico il principio sul quale si basa il funzionamento del cronovisore. Secondo questo principio, ciascuno di noi, via via che passano i minuti, i giorni e gli anni, lascia dietro di sé una scia energetica visiva e sonora, e lo stesso accadrebbe per tutte le altre cose materiali, animate e non. Questa energia, una volta emessa, non si distrugge mai più, piuttosto si trasforma e vaga nell'etere. Quindi il cronovisore sarebbe capace di percepire tale energia per poi riconvertirla su un apposito monitor, permettendoci così di rivedere il nostro passato. Inoltre c'è chi pensa che il cronovisore possa visualizzare non solo gli eventi passati, ma anche quelli futuri, partendo dal presupposto che la storia è già stata scritta. Nostradamus, il celebre medico e "profeta" del XVI secolo potrebbe essere stato in possesso di una di queste macchine. Egli, in una lettera a suo figlio Cesare, parla, tra le altre cose, di una "grande pista incisa", che secondo alcuni potrebbe alludere alla banda magnetica presente nell'atmosfera di cui si è già parlato, o magari alla pellicola di un film storico finito, chissà come, nel passato. Anche questo, della cronovisione, è un mistero che aspetta ancora di essere svelato. "La Domenica del Corriere" del 2 maggio 1972 pubblicava un articolo dal titolo "La macchina del tempo", nel quale si asseriva che era stato inventato un congegno col quale era possibile vedere le immagini e sentire i suoni del passato non fissati con i consueti mezzi di comunicazione. per avvalorare tale tesi veniva pubblicata una immagine del volto di cristo che si asseriva essere stata captata dal congegno in parola, quale era in realtà al momento della morte di Gesù Cristo, circa duemila anni fa. Mentre l'autenticità, o meglio sarebbe dire l'età della sacra Sindone di Torino, non si è ancora potuta accertare, l'ingenua trovata del volto di Cristo presunta come captata dalla cosiddetta "macchina del tempo" è stato facile smentirla: si trattava semplicemente della riproduzione stampata con negativo rovesciato del volto di un Crocifisso conservato nel santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza in provincia di Perugia.Indipendentemente da tale trovata interessava conoscere cosa ci fosse di vero nei presunti studi sulla macchina del tempo e, siccome da alcuni decenni Don Luigi Borello si dedicava allo studio dello stesso argomento, si premurò di incontrare il sedicente "inventore", il benedettino padre Pellegrino Ernetti, docente di musica prepolifonica all'Accademia Santa Cecilia di Roma e, subito poté accertare che non c'era nulla ne di preciso ne di vero, ma soltanto vaghe supposizioni, le stesse che già erano apparse in Germania nel 1937, onestamente presentate allora come vaghe probabilità. Da quel momento l'argomento che dovrebbe essere di stretto dominio scientifico, dato che i fisici non lo presero in considerazione, se lo appropriarono le pubblicazioni di genere parapsicologico. Nel 1974 apparvero su diverse riviste anche di tipo parapsicologico degli articoli nei quali veniva precisato che di "paranormale" nello studio della "cronovisione" non c'entra proprio nulla, a meno che si volesse fare riferimento al fatto "psicometrico", quale però è caratterizzato da una casistica casuale e suppone stati di semitrance o, comunque, uso di particolari facoltà paranormali delle quali alcuni individui possono essere dotati.

NOVITÀ DA STONEHENGE

Per 4000 anni è stato il monumento al mistero. È Stonehenge, la cui struttura oggi tutti conoscono. Studiata in tutti i suoi aspetti, da quello ingegneristico a quello archeoastronomico (cfr HERA n°29), nonostante le diverse risposte della scienza ha continuato a stimolare la fantasia di un ingegnere che oggi crede di aver compreso come doveva apparire in origine il noto Cromlech: non più nude pietre ma un vero e proprio tempio, le cui proporzioni e propositi non erano differenti dalle più recenti cattedrali gotiche. Bruce Bedlam, dopo 18 anni di ricerche è convinto che l'aspetto del complessodi Stonehenge doveva essere proprio quello di una gloriosa cattedrale dell'età del Bronzo, composta da lunghe assi di legno che supportavano unacopertura a cupola, il tutto sorretto dai colossali macigni trilitici. La struttura nel suo complesso era in grado di calcolare i movimenti solari durante l'anno.

CALCOLI E METODI

Secondo quanto calcolato, in circa 250 anni, dalla metà del XV secolo, 150/200.000 persone sarebbero state giustiziate per stregoneria. La credenza che ci fossero contadini con capacità occulte era diffusa in ogni società. I primi scienziati erano considerati stregoni dal clero. La psicologia e la farmacologia combinate davano la "magia bianca", che proteggeva le persone e i raccolti, contrapposta alla magia "nera" o "maleficium" che portava invece disgrazie. Per lo stato e per la chiesa era comodo affidare al demonio e ai suoi discepoli ogni male della società. Anziani, infermi e vedove erano i principali capri espiatori. Soprattutto, c'era una forte e diffusa misoginia. Si credeva che certe donne cavalcassero a cavallo di animali, spesso grossi gatti neri, capri o lupi per seguire la dea Diana nella notte, lasciando il proprio corpo e raggiungendo luoghi nascosti dove danzavano adorando il diavolo e abbandonandosi a orge. Migliaia di donne, sotto tortura o sotto l'effetto di alcool e droghe, dovettero affermare di prendervi parte regolarmente.

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