28, 29, 30 e 31 ottobre 2022, ventottesima edizioneLogo
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Sublimi Misteri

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La Cronovisione: il nuovo mistero del Vaticano

La cronovisione è la possibilità di aprire una finestra sul nostro passato. Non si tratta di viaggiare fisicamente nel tempo, ma solo di visionare, come se vedessimo la televisione, il flusso del tempo. Tale macchina sarebbe il cronovisore, capace di ricevere suoni ed immagini di una determinata epoca. Il primo a parlarne fu il monaco veneziano Padre Ermetti, negli anni '70 del XX secolo. Egli, disse, di aver inventato un cronovisore e di aver già visionato certi capitoli del nostro passato. Ne parlò nuovamente qualche anno dopo, nel 1987 al Congresso di Riva del Garda. In tale occasione, il monaco spiegò al pubblico il principio sul quale si basa il funzionamento del cronovisore. Secondo questo principio, ciascuno di noi, via via che passano i minuti, i giorni e gli anni, lascia dietro di sé una scia energetica visiva e sonora, e lo stesso accadrebbe per tutte le altre cose materiali, animate e non. Questa energia, una volta emessa, non si distrugge mai più, piuttosto si trasforma e vaga nell'etere. Quindi il cronovisore sarebbe capace di percepire tale energia per poi riconvertirla su un apposito monitor, permettendoci così di rivedere il nostro passato. Inoltre c'è chi pensa che il cronovisore possa visualizzare non solo gli eventi passati, ma anche quelli futuri, partendo dal presupposto che la storia è già stata scritta. Nostradamus, il celebre medico e "profeta" del XVI secolo potrebbe essere stato in possesso di una di queste macchine. Egli, in una lettera a suo figlio Cesare, parla, tra le altre cose, di una "grande pista incisa", che secondo alcuni potrebbe alludere alla banda magnetica presente nell'atmosfera di cui si è già parlato, o magari alla pellicola di un film storico finito, chissà come, nel passato. Anche questo, della cronovisione, è un mistero che aspetta ancora di essere svelato. "La Domenica del Corriere" del 2 maggio 1972 pubblicava un articolo dal titolo "La macchina del tempo", nel quale si asseriva che era stato inventato un congegno col quale era possibile vedere le immagini e sentire i suoni del passato non fissati con i consueti mezzi di comunicazione. per avvalorare tale tesi veniva pubblicata una immagine del volto di cristo che si asseriva essere stata captata dal congegno in parola, quale era in realtà al momento della morte di Gesù Cristo, circa duemila anni fa. Mentre l'autenticità, o meglio sarebbe dire l'età della sacra Sindone di Torino, non si è ancora potuta accertare, l'ingenua trovata del volto di Cristo presunta come captata dalla cosiddetta "macchina del tempo" è stato facile smentirla: si trattava semplicemente della riproduzione stampata con negativo rovesciato del volto di un Crocifisso conservato nel santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza in provincia di Perugia. Indipendentemente da tale trovata interessava conoscere cosa ci fosse di vero nei presunti studi sulla macchina del tempo e, siccome da alcuni decenni Don Luigi Borello si dedicava allo studio dello stesso argomento, si premurò di incontrare il sedicente "inventore", il benedettino padre Pellegrino Ernetti, docente di musica prepolifonica all'Accademia Santa Cecilia di Roma e, subito poté accertare che non c'era nulla ne di preciso ne di vero, ma soltanto vaghe supposizioni, le stesse che già erano apparse in Germania nel 1937, onestamente presentate allora come vaghe probabilità. Da quel momento l'argomento che dovrebbe essere di stretto dominio scientifico, dato che i fisici non lo presero in considerazione, se lo appropriarono le pubblicazioni di genere parapsicologico. Nel 1974 apparvero su diverse riviste anche di tipo parapsicologico degli articoli nei quali veniva precisato che di "paranormale" nello studio della "cronovisione" non c'entra proprio nulla, a meno che si volesse fare riferimento al fatto "psicometrico", quale però è caratterizzato da una casistica casuale e suppone stati di semitrance o, comunque, uso di particolari facoltà paranormali delle quali alcuni individui possono essere dotati.

Nuovi misteri su Stonehenge

Per 4000 anni è stato il monumento al mistero. è Stonehenge, la cui struttura oggi tutti conoscono. Studiata in tutti i suoi aspetti, da quello ingegneristico a quello archeoastronomico (cfr HERA nº29), nonostante le diverse risposte della scienza ha continuato a stimolare la fantasia di un ingegnere che oggi crede di aver compreso come doveva apparire in origine il noto Cromlech: non più nude pietre ma un vero e proprio tempio, le cui proporzioni e propositi non erano differenti dalle più recenti cattedrali gotiche. Bruce Bedlam, dopo 18 anni di ricerche è convinto che l'aspetto del complessodi Stonehenge doveva essere proprio quello di una gloriosa cattedrale dell'età del Bronzo, composta da lunghe assi di legno che supportavano unacopertura a cupola, il tutto sorretto dai colossali macigni trilitici. La struttura nel suo complesso era in grado di calcolare i movimenti solari durante l'anno.

I Volti di Belmez

Avete mai sentito parlare di questa storia? Di recente è tornata alla ribalta, quindi ho pensato di proporvela... Il fatto che vado a narrarvi è riportato in alcuni testi scritti dal famoso parapsicologo tedesco Hans Bender dell'Università di Friburgo in collaborazione con il collega spagnolo German de Argumosa, dopo che furono chiamati ad indagare l'origine dello strano fenomeno. Siamo nella Spagna del 1971, precisamente a Belmez, un piccolo villaggio dove accadde uno dei più strabilianti fenomeni di infestazione mai visto! Era una calda mattina d'agosto, Maria Pereira, una massaia del posto, mentre stava cucinando nella propria abitazione, scoprì che una faccia femminile si era "modellata" sulla pietra del focolare della sua cucina. Cerco varie volte ed inutilmente di cancellare il volto ma sembra che lo stesso si formasse direttamente dal cemento! Ben presto, al posto di un volto, cominciarono ad apparire facce diverse e sempre più numerose. Maria Pereira, impressionata da quanto vedeva, chiese aiuto a dei vicini che tentarono più volte di cancellare queste strane impronte. Più tardi, i volti cominciarono ad apparire anche sul pavimento dell'abitazione, certe volte scomparendo nel corso della giornata o cambiando espressione e ricomparendo in altri posti all'interno della casa! Ben presto, il luogo divenne fonte di una vera e propria attrazione turistica al punto tale che i coniugi Pereira pensarono bene di far pagare il biglietto a chiunque volesse vedere la facce in questione. Hans Bender e German de Argumosa, venuti a conoscenza del fenomeno decisero di recarsi sul posto per indagare; essi sottoposero le facce ad un metodo sperimentale che consisteva nel fissare una lastra di plastica al pavimento della cucina tenendovela per parecchie settimane. Venne tolta soltanto quando vi si condensò dell'acqua! Tuttavia, anche durante il periodo di rilevazione, i volti continuarono a formarsi sempre più numerosi fino al 1974! Nel 1976, i risultati delle ricerche di questi studiosi furono pubblicati sullo "Scweizerisches Bulletin fur Parapsychologie", ma non rivelarono nulla di sospetto. La causa della strana infestazione non è stata mai trovata; alcuni degli abitanti del paese scavarono sotto la cucina della signora Pereira e vi trovarono ossa umane! Corre voce che la casa fosse stata costruita su di un antico cimitero dove erano sepolti martiri cristiani uccisi nell'undicesimo secolo dai Mori.
Una delle più incredibili manifestazioni occulte d'Europa è avvenuta - e persiste tuttora - all'inizio degli anni 70 nel piccolo villaggio spagnolo di Belmez de la Moraleda. Una mattina dell'agosto 1971, Maria Gomez Pereira entrò in cucina e trovò sul pavimento di cemento il disegno di una faccia, il volto di un uomo che urla. Sembrava dipinto, ma non si riuscì a grattare via la vernice: era come se facesse parte integrale del cemento stesso. La donna mostrò la figura ai vicini, nessuno dei quali seppe trovare una spiegazione al fenomeno. Poiché l'immagine non poteva essere cancellata, il figlio di Maria, Miguel, spezzò il cemento con un piccone e gettò una colata nuova. A tutti quanti quel volto era sembrato spaventoso. Una settimana dopo, l'otto dicembre, la faccia era tornata. La notizia si diffuse, e la piccola casa a via Gomez Pereira cominciò ad essere meta di un pellegrinaggio di curiosi. Si decise di conservare l'immagine inesplicabile: il cemento venne tagliato tutt'intorno e la lastra risultante fu appesa in una parete e protetta con una lastra di vetro. Qualcuno suggerì di scavare sotto il pavimento; lo si fece, a circa due metri e mezzo di profondità vennero trovate alcune ossa umane. Del resto, si sapeva già che la casa di Maria, insieme con quelle vicine, era stata edificata in un luogo dove anticamente sorgeva un cimitero. Un esperto d'arte venuto da Madrid, il professor Camon Aznar, esaminò il volto e lo descrisse come il ritratto di un uomo improvvisamente spaventato da qualcosa, che apre la bocca come per urlare. Aggiunse che era un disegno realizzato con una certa maestria. Ma le sorprese non erano finite: fra lo sconcerto di tutti, l'espressione "dipinta" prese a modificarsi lentamente, settimana dopo settimana, come se l'urlo silenzioso stesse lentamente erompendo dalle labbra imprigionate nella pietra. Poi, sempre molto lentamente, la figura cominciò a svanire. Nel frattempo però, un'altra faccia apparve sulla lastra, che era sempre protetta dal vetro. Poi ne apparve un'altra ed un'altra ancora. Il parapsicologo German de Argumosa descrisse il fenomeno come "un eccellente esempio di arte prodotta in modo paranormale". Nell'arco di due anni, sulla lastra comparvero non meno di 18 volti, alcuni molto piccoli e quasi sempre di persone che urlavano. Argumosa affermò di aver assistito lui stesso il 9 aprile 1972, al lento formarsi di uno di questi volti, e la sua testimonianza venne confermata da due noti giornalisti spagnoli che erano con lui. Lo stesso Argumosa invitò un celebre parapsicologo, il professor Hans Bender del Freiburg Institute in Germania, ad assistere al fenomeno. Nel maggio 1972, dopo molte osservazioni, Bender lo confermò come assolutamente autentico, senza possibilità di trucco e aggiunse di aver notato che i volti erano descritti in modi diversi dai singoli osservatori. Da allora, molti altri parapsicologi, da tutto il mondo, hanno studiato i misteriosi volti ed alcuni hanno riferito di aver registrato sul nastro strani rumori, simili a voci soffocate, grida e singhiozzi. Alla fine del 1970 le immagini scomparvero, per riapparire circa sei mesi dopo e poi scomparire di nuovo. Nessuna spiegazione razionale del fenomeno è mai stata trovata. (www.aleff.it)

La Piramide sottomarina di Yonaguni

La Piramide, che si trova a oltre 25 metri di profondità al largo dell'isola giapponese di Yonaguni, ha un aspetto che lascia a bocca aperta anche lo scettico più oltranzista. Lunga più di 200 metri e alta oltre 30, sprofondata in mare a causa è probabilmente è di un terremoto, appare come un complesso di gradini immensi, angoli aguzzi, strutture che verrebbe quasi voglia di definire non-euclidee. Scoperta solo recentemente, nel 1985, sembrerebbe risalire a un'epoca straordinariamente remota per il tipo di costruzione, ovvero tra gli 8.000 e i 10.000 anni fa. Non si tratta di una "bufala", questo è certo. La struttura esiste ed è diventata la meta di appassionati di foto subacquea e, naturalmente, ricercatori e scienziati.

La maledizione degli Strathmore

Si dice che la famiglia degli Strathmore nasconda un terribile segreto che ogni discendente maschile deve rivelare al figlio nel giorno del ventunesimo compleanno. Nessuno sa logicamente di quale segreto si tratti né quanto antico sia, per la prima volta questa storia si conobbe nel 1904, quando il XIII conte, Claude Bowes-Lyon, a ventun anni, ammise pubblicamente l'esistenza di un segreto e ad un suo amico disse queste testuali parole: "Se solo sapessi la natura del nostro segreto ti getteresti in ginocchio e ringrazieresti Dio per esserne immune". Il figlio di Claude, ovvero il XIV conte, fu informato, come avveniva da secoli ormai, del segreto di famiglia quando compì 21 anni, non resistendo a tale fardello, confidò il segreto al giardiniere, il quale senza pensarci due volte fece i bagagli e si allontanò per sempre dal castello. Oggi la discendenza maschile degli Strathmore si è estinta, il castello è di proprietà della nipote del XIV conte, la quale, quando interrogò l'ex giardiniere, cercando di farsi dire quale fosse il segreto, per tutta risposta egli le disse: "Siete fortunata a non conoscerlo, e non lo saprete mai, perché sareste altrimenti la più infelice delle donne".

Impronta misteriosa

Un' impronta fossilizzata appartenente ad un essere umano di dimensionigigantesche è stata trovata nella Foresta Nazionale di Cleveland negli USA. James Snyder, lo scopritore, un cercatore d'oro amatoriale l'ha individuata lo scorso Febbraio tra le Gowers Mountains, ma solo oggi i media americani se ne sono interessati. Non è possibile stabilire quando l'impronta è stata generata ma Snyder è convinto si tratti della traccia lasciata da un "Bigfoot", anche chiamato "Sasquatch" nelle leggende native del luogo. Non si può comunque escludere che essendo, l'impronta fossilizzata, possa appartenere alla mitica razza di "giganti" di cui ogni tanto vengono trovati reperti, poi occultati o pridentemente nascosti. All'impronta manca il dito mignolo, fatto comunque spiegabile.

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Volto di Belmez Un volto di Belmez

Stonehenge Stonehenge

Cronovisione Macchina della Cronovisione

Yonaguni La Piramide di Yonaguni